Una porzione di territorio che meriterebbe di diventare un vero e proprio Parco...
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venerdì 25 aprile 2014
Verso San Leo
Due giorni fa ho effettuato una breve escursione mattutina nei pressi di San Leo: pochi chilometri prima di raggiungere l'antica città, recentemente colpita da una spaventosa frana, ho svoltato a destra, risalendo in auto un tratto di sterrato in fondo al quale parte il sentiero che percorre la cresta dei Monti Tausani. E' una zona che amo particolarmente per la bellezza dell'ambiente naturale, caratterizzato da roccioni spioventi che sembrano una catena montuosa in miniatura che sale dal letto del fiume fino a raggiungere il massiccio calcareo di San Leo. Intorno ad essi un ambiente boscoso, poco coltivato a causa della terra difficilmente lavorabile e quasi ovunque in forte pendenza. Una piccola oasi ancora "selvaggia", molto frequentata dagli amanti del trekking o di mountain bike, a pochi chilometri dalla chiassosa Rimini.
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lunedì 18 aprile 2011
Tra oasi e vulcani...
Lo scorso fine settimana sono finalmente riuscito a fare qualche “escursione” con i bambini: il tutto nell’ordine di qualche centinaio di metri, ma va bene così! Prima li ho portati alla “Biforca”, l’Oasi faunistica dei Monti di Tausano, ma il piccolo Giacomo, di fronte ai roccioni spioventi che ci sovrastavano aveva il forte dubbio che si trattasse di un vulcano, così nel giro di poco abbiamo dovuto abbandonare il posto. Qualche scatto però l’ho fatto. Siamo quindi andati all’Oasi del WWF “Ca’ Brigida”, dove i bambini si sentono molto più tranquilli e soprattutto non ci sono vulcani! Abbiamo percorso un bel sentiero ad anello in mezzo al bosco, loro armati di bastoni (non si sa mai…), io armato di reflex per catturare un po’ di colore… Gli scatti qui sotto sono il frutto di questa camminata.
domenica 13 marzo 2011
L'attesa
Sono tornato all’Oasi dei Monti di Tausano, in una giornata umida e grigia: la neve ricopre ancora gran parte del terreno, innumerevoli alberi si sono piegati o spezzati sotto il peso della neve. Sul sentiero, le sole impronte che mi precedevano erano quelle di un ungulato, suppongo qualche capriolo; naturalmente non ho visto neanche l’ombra di un animale: il mio passo pesante nella neve si sentiva da un chilometro di distanza! Il paesaggio era silenzioso, immobile, poteva sembrare una qualsiasi giornata di dicembre, se non fosse stato per qualche piccolo coraggioso fiore ai piedi degli alberi, e le tante gemme sui rami, che paiono solo in attesa di una segnale per fare finalmente esplodere un po’ di colore!
Pentax K20d, DA 18-55 II, Manfrotto 190 X pro B
Pentax K20d, DA 18-55 II, Manfrotto 190 X pro B
sabato 19 febbraio 2011
Segni id risveglio (Oasi faunistica Monti di Tausano)
Lo so, siamo ancora in pieno inverno, ma i primi segni di primavera iniziano a vedersi: oggi è stata la giornata giusta per tornare all’Oasi di Tausano: il sole che negli ultimi giorni ci ha degnato della sua presenza, ha infatti sciolto la neve che fino ad una settimana fa ancora ricopriva buona parte dei campi. E’ stata quindi l’occasione per una breve ma bella camminata con l’amico Stefano, entrambi armati di reflex. Ci siamo diretti subito alla “biforca”, una zona caratterizzata dalla presenza di due alti roccioni appuntiti sopra i quali passa un bel sentiero che attraversando tutti i monti di Tausano arriva fino alla città di San Leo. Noi ne abbiamo percorso solo una piccola parte, più interessati a scattare foto piuttosto che a macinare chilometri, e con nostra piacevole sorpresa, tra i tantissimi rami rotti e marciti sotto il peso della neve, abbiamo scoperto che il risveglio di primavera è già iniziato!
Pentax K20d, A 70-210 f4, Tamron 17-50 f2.8 (foto 2 e 3)
Pentax K20d, A 70-210 f4, Tamron 17-50 f2.8 (foto 2 e 3)
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venerdì 15 ottobre 2010
Ciclamini all'Oasi Faunistica Monti di Tausano
Percorrendo la Provinciale che da Pietracuta porta verso Montecopiolo,
non appena la strada inizia a salire, si vedono, sulla destra, dei
roccioni verticali che si sviluppano quasi ininterrottamente fino alla
solitaria rupe di San Leo.
Sembrano essere una piccola catena montuosa, con le rocce nude a
strapiombo sul versante romagnolo, e con pendii più dolci sul versante
che guarda alla lontana Toscana. Un sentiero si snoda lungo l’intero
crinale quasi totalmente in cresta: solo a metà percorso si è costretti a
scendere e percorrere un breve tratto di strada sterrata: è il valico
della Biforca, ben riconoscibile per le tre punte di roccia che si
innalzano verso il cielo e creano alla base una specie di anfiteatro
naturale dove, quando avevo vent’anni, andavo spesso a suonare la
chitarra davanti ad un fuoco improvvisato insieme agli amici :). Ci sono
tornato martedì scorso, in una mattinata grigia e umida: ho cercato il
sentiero salendo - a fatica - verso i tre roccioni, e ho riscoperto una
zona che mi ha molto affascinato per l’insieme di rocce, prati e boschi.
Ci tornerò, con una luce migliore, per cercare di scattare qualche foto
degna del luogo. Per ora le sole immagini che ho salvato sono quelle
dei ciclamini in cui mi sono imbattuto appena prima di uscire dal
sentiero.
Pentax K10d, Sigma 90 A macro, Manfrotto 190 X-pro B
Pentax K10d, Sigma 90 A macro, Manfrotto 190 X-pro B
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